Non è l’ennesimo contenuto nostalgico “throwback”, ma la condivisione di un successo sorprendente di Cincinnato al Vinitaly Special Edition 2021.
Infatti, poco meno di un mese fa si chiudeva il Vinitaly Special Edition. Questa edizione ha visto la partecipazione della Cincinnato tra le 400 aziende e consorzi. Per di più a queste si aggiunge la presenza di 12000 operatori professionali, tra i quali 2500 buyer, per 60 nazioni rappresentate.
Numeri inaspettati per quello che è stato il primo evento di rilevanza mondiale sul vino dopo i lockdown conseguenza della diffusione del Covid 19. Soprattutto, per Cincinnato all’affluenza si è unito l’ottimo riscontro raccolto tra gli operatori ed il successo dell’attività di networking con i buyer. Cincinnato era presente in uno stand dedicato interamente alla linea biologica dell’azienda.
Lelio, Quinto ed Argeo gli autoctoni al Vinitaly Special Edition
Il Vinitaly conferma l’interesse per i vitigni autoctoni, nero buono e bellone su tutti, coltivati e vinificati insieme al cesanese in regime biologico.
Inoltre, il fascino del bellone è supportato dalla storia del vitigno, che affonda le sue radici nell’antica Roma e la sua versatilità.
“Il successo del Vinitaly è nella presenza di numerosi buyer, messaggio di speranza per tutto il settore”, dichiara Giovanna Trisorio, manager Cincinnato
I Paesi presenti a Vinitaly Special Edition, Europa (con i Paesi del Nord, Germania e Franca in testa), Russia, Stati Uniti e Canada guidano la domanda di vino italiano in fiera, seguiti da Est Europa (Romania, Ucraina, Polonia, Bielorussia, Bulgaria e Repubblica Ceca), Regno Unito e Cina, che ha fatto il suo ritorno proprio a Verona.
Per di più, secondo il direttore di Verona fiere Giovanni Mantovani, tale presenza internazionale è in linea con i dati di crescita registrati sui mercati internazionali. In conclusione, possiamo essere fiduciosi per un energico rilancio del settore ed una crescita dei mercati internazionali e la ripresa del mercato domestico.